martedì 1 settembre 2009

Retrospettiva: I QUELLI




1963 i Black Devils, gruppo dell'hinterland milanese formato da Franz Di Cioccio (batteria), Pino Favarolo (chitarra), Tony Gesualdi (basso) e Augusto Lo Basso (sax) suonano nei vari locali della zona guadagnando consensi come band.
Quasi subito Lo Basso lascia la band.
Nel 1964 i Black Devils vengono contattati da un cantante che all'epoca riscuoteva un discreto successo, Gian Pieretti, per lavorare come suo gruppo di supporto: i Grifoni.
Mancando un chitarrista, Gian Pieretti organizza l'incontro con un nuovo chitarrista: Franco Mussida.

L'incontro, Franz Di Cioccio lo ricorda così: (racconti tratti da www.pfmpfm.it)
"Nel 1964 fummo contattati da un cantante che in quel periodo aveva un discreto successo, Gian Pieretti. Ci offrì di diventare il suo gruppo, ovvero I Grifoni. Ma ci mancava un chitarrista, allora Gian Pieretti ci disse: "Io conosco un ragazzo molto bravo, secondo me potrebbe andare bene per voi."
Telefono a questo chitarrista, Franco Mussida, e ci diamo un appuntamento. "Guarda" gli dico, "io sono vestito strano (allora si usava la parola strano)." In realtà vestivo alla beat, con indumenti smessi e colorati.
Franco mi diede qualche indicazione di sé, parlando anche di giacca, cosa che lì per lì mi stupì, ma poi non ci pensai più.
Quando entrai nella trattoria del padre di Gian Pieretti, il luogo prefissato per l'incontro, mi guardai intorno e non credetti ai miei occhi. Non poteva essere lui… Era l'unico in piedi, con l'aria di essere lì ad aspettare qualcuno, ma sembrava una persona perfettamente normale, con un abito in terital grigio, un tessuto sintetico che allora furoreggiava tra le persone per bene. Insomma, niente a che fare con un musicista, per lo meno con quello che io intendevo per musicista. Inoltre dimostrava più anni di quelli che aveva. Dunque ero molto perplesso, ma il bello era che lo era anche lui. Anni dopo me lo ha confidato. Gli sembravo un pazzo, mi ha detto, uno scatenato coi capelli lunghi e la barba da bandito, insomma uno fuori di testa. Così abbiamo passato un bel dieci minuti a studiarci. Continuavamo a guardarci intorno perché ognuno dei due sperava di vedere entrare qualcun altro. A un bel momento mi si piazza davanti.
"Non sarai mica..."
"Non sarai mica..."
Ci salutiamo: "ah bene… piacere… piacere" diciamo, ma dentro di me pensavo: "Oddio qui siamo finiti, se dobbiamo fare un gruppo con gente così..."
Comunque mi faccio coraggio: se bisogna conoscersi, mi dico, tanto vale... e gli chiedo di farmi sentire qualcosa. Rimediamo una chitarra, ma aveva solo quattro corde.
"Ma cosa vuoi che suoni" dice lui, "ne mancano due!"
"Non importa, non importa, suona lo stesso!"
Lo fece. E lo fece così bene che ci riconciliammo subito."


Mentre Franco Mussida lo ricorda così:
"L’incontro con Franz è, come si dice, uno di quegli incontri karmici.
Un amico mi aveva procurato un appuntamento per un’audizione per i Grifoni di Gian Pieretti (1967). L’appuntamento era in via Circo, una vietta del centro di Milano. Vedo un paio di ragazzi, uno lungo allampanato (Pino Favaloro), l’altro pelle liscia occhi azzurrissimi (Franz), che mi guardano. Mi avvicino, partono presentazioni e domande e dopo pochi minuti siano nella trattoria di Gian Pieretti, una trattoria toscana dove il profumo della trippa e della ribollita si mischiava a quello della spuma e del vino. Tra i due Franz è quello che non sta più nella pelle per sentirmi suonare. Cerca concitato una chitarra, la trova, arriva pieno di entusiasmo e me la dà. "Dai, suonaci qualcosa", dice. Io guardo la chitarra: ha solo tre corde! "Ma cosa suono con tre corde?" "Non so, facci sentire qualcosa" insiste Franz. Così. Dopo aver accordato le corde rimaste, improvviso un accompagnamento estemporaneo. Tanto basta per mandare in visibilio gli amici, ma soprattutto Franz che mi prende a pacche sulle spalle. Così ci ritrovammo insieme credo più per un’intuitiva percezione del compiersi di un destino comune, che per il risultato musicale in se e per se. Di una cosa oggi sono sicuro, quella sua faccia pulita e quegli occhi dall’espressione intensa mi comunicavano qualcosa che aveva a che fare con la voglia di non conformismo, di fuga dal normale, una specie di voglia di uscire dal ghetto alla ricerca di avventura. Ed era proprio quello che cercavo, uscire dal mio ghetto di periferia, una voglia comune alla sua. Così con tutta la mia timidezza e le mie paure, non ho avuto il minimo dubbio a intraprendere quella strada che ci ha visti insieme per decine d’anni.




I Grifoni (Di Cioccio, Mussida, Gesualdi e Favarolo) accompagnano Gian Pieretti nelle sue serate e parallelamente iniziano a sperimentare delle cose nuove (ricordiamo che era il 1965) affinando la tecnica strumentale e di arrangiamento.
Sperimentando ricreano un sound molto vicino a quello degli Yardbirds e dei Byrds, tanto è vero che la Ricordi propone loro di incidere la cover di Mr. Tambourine Man (Bob Dylan), offerta che, clamorosamente, rifutano preferendo puntare le loro carte discografiche su brani scritti da loro, come la canzone "Via col vento" di Franco Mussida. Comunque la Ricordi crede nelle loro possibilità e li mette sotto contratto discografico. Viene ingaggiato nella band, divenuta "I Quelli" un cantante solista: Nino "Teo" Teocoli.Siamo nel 1966.
Esce il loro primo 45 giri col brano, appunto, "Via col vento" e "Ora piangi" come side B.
Una particolarità: all'epoca Mussida non è ancora iscritto alla SIAE per cui il brano viene firmato Ricky Gianco e Gian Pieretti.


Band Reunion I Quelli (2007)
The Band: Franz Di Cioccio, Franco Mussida, Teo Teocoli, Flavio Premoli, Giorgio "Fico" Piazza, Pino Favarolo, Alberto Radius, Tony Gesualdi


Il secondo 45 giri dei Quelli è "Una bambolina che fa no", cover di un brano di Michel Polnareff ed è subito successo.
Ma alla fine dell'anno il bassista Tony Gesualdi lascia la band e viene sostituito da Giorgio "Fico" Piazza (ex Bags Grow con Demetrio Stratos) e Franco Mussida parte per il servizio militare in marina e resterà fuori dalla band per due anni. Mussida viene sostituito da un altro chitarrista: Alberto Radius.
Nel 1967 si aggiunge al gruppo un tastierista con una solida reputazione di strumentista: Flavio Premoli e viene pubblicato il terzo singolo: "Per vivere insieme" (cover di Happy Together dei Turtles) che riscuote anch'egli un buon successo. Il singolo successivo "Tornare bambino" (cover di Hole in my shoe dei Traffic) però passa quasi inosservato e Teocoli lascia il gruppo per passare sotto contratto col Clan Celentano.


I Quelli - Lacrime e pioggia

Di Cioccio, Piazza, Radius e Premoli incidono un altro 45 giri: "Lacrime e pioggia" (cover di Rain and Tears degli Aphrodit'e Child) che riscuote un discreto successo; nel frattempo Mussida ritorna dal servizio militare e riprende il suo posto da chitarrista mentre Alberto Radius, insieme all'allora tastierista dei Samurai, Gabriele Lorenzi e Tony Cicco formano La Formula Tre.
Mentre avvengono questi cambiamenti nella band, uno dei loro brani, "Dettato al capello" viene inserito nella colonna sonora del film ad episodi "Capriccio all'italiana", più esattamente nell'episodio "Il Mostro della Domenica" con la regia di Steno e Toto' come interprete.
Nel 1969 esce il loro primo (ed unico) LP che in realtà è la raccolta di tutti i brani sino ad allora incisi più la cover di Hush (Deep Purple) ed il brano "Pensieri" (cover di "The thoughts of Emerlist Davjack" dei Nice).
Parallelamente alle serate come band, Di Cioccio, Mussida, Premoli & Piazza iniziano l'attività di musicisti in studio di registrazione collaborando con artisti come Mina, Celentano, De Andrè (La Buona Novella) e Lucio Battisti. Artista che li vorrà in tutte le sue produzioni dal 1969.



I QUELLI - Dietro il sole (Back in the sun)

Nel frattempo Favarolo, l'elemento meno dotato tecnicamente, lascia la band dopo la pubblicazione del singolo "Dici" (cover di "Dizzy" di Tommy Roe).
Siamo agli sgoccioli della vita dei Quelli: nel 1970 pubblicano il singolo "Dietro il sole" (cover di "Back in the sun" dei Jupiter Sunset).
Alla fine del 1970 incidono, col nome di Krel il singolo "Finchè le braccia diventano ali" e "E il mondo cade giù", singolo che passa assolutamente inosservato.
Nel 1971 entra nella band Mauro Pagani e scade il loro contratto discografico con la Ricordi.
Passano all'etichetta Numero Uno di Lucio Battisti, e cambiano il nome in Premiata Forneria Marconi: il resto è mito.

Giorgio Ghiglieri


NOTA: Ho tolto il video del duetto Mina-Battisti perchè la HouseBand di quella trasmissione non erano I Quelli bensì I Ribelli (si nota subito Gianni Dall'Aglio alla batteria). Pensavo fosse identico a quello in mio possesso dove sono presenti I Quelli ma mi sono sbagliato. Purtroppo, per problemi di copyright RAI non posso pubblicare il video in mio possesso dove sono presenti I Quelli come HouseBand.

La formazione de I Quelli
* Franz Di Cioccio: batteria
* Franco Mussida: chitarre, voce (1964-1967 e 1969-1970)
* Alberto Radius: chitarre, voce (1967-1969)
* Teo Teocoli: voce solista (1966-1967)
* Pino Favaloro: chitarre, voce
* Tony Gesualdi: basso (1964-1966)
* Giorgio Piazza: basso (1966-1970)

Discografia de I Quelli

33 giri
Luglio 1969: Quelli (Dischi Ricordi, SMRP 9053)

45 giri
1966: Via con il vento/Ora piangi (Dischi Ricordi, SRL 10.409)
1966: Una bambolina che fa no no no/Non ci sarò (Dischi Ricordi, SRL 10.443)
1967: Per vivere insieme/La ragazza ta ta ta (Dischi Ricordi, SRL 10.459)
1967: Tornare bambino/Questa città senza te (Dischi Ricordi, SRL 10.479)
1968: Mi sentivo strano/Dettato al capello (Dischi Ricordi, SRL 10.502)
1969: Lacrime e pioggia/Nuvole gialle (Dischi Ricordi, SRL 10.525)
1969: Dici/Marilù (Dischi Ricordi, SRL 10.544)
1970: Dietro al sole/Quattro pazzi (Dischi Ricordi, SRL 10.590)

Nota: Il CD con la remasterizzazione del primo (ed unico) LP de I Quelli è acquistabile a questo indirizzo:

http://www.ibs.it/disco/0743219849922/i-quelli/grandi-successi.html?shop=2057

Courtesy by: wikipedia - Ricordi - wwww.pfmpfm

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